Cara amica, eccomi di nuovo da te con un nuovo tema da affrontare e approfondire. Oggi ti parlerò di tecniche sessuali particolari, di cui forse avrai già sentito parlare, come lo shibari e il bondage, delle loro caratteristiche e delle loro differenze. Ma prima di tutto voglio dirti una cosa: non vergognarti di esprimere le tue fantasie, non preoccuparti di manifestare la tua voglia di esplorazione.

Queste pratiche possono essere il giusto stimolo a un rapporto che dopo tanti anni può scadere nella quotidianità o semplicemente rappresentare la direzione che il tuo istinto richiede. In ogni caso non nascondere la tua curiosità, ma assecondala e alimentala con le informazioni che sto per darti.

L’importanza del piacere

Non è certo un segreto che molte donne simulino l’orgasmo durante il rapporto con il proprio partner, tanto da spingere scienza e media a coniare la definizione di orgasm gap, un divario importante tra l’appagamento femminile che risulta essere del solo 25% e quello maschile che raggiunge invece valori tra il 75% e il 95%.

Tale insoddisfazione può dipendere da molteplici fattori, ma è indubbio, come molte ricerche hanno dimostrato, che il massimo piacere si ottiene quando il rapporto sessuale è desiderato con entusiasmo da parte di entrambi e libero da ogni tipo di pressione psicologica.

In altre parole è quando una donna concede priorità al proprio benessere e mette davanti i propri desideri che risulta più appagata e soddisfatta e se tra questi c’è il bisogno di sperimentare nuove tecniche e stuzzicanti e proibiti percorsi, probabilmente lo shibari e il bondage sono quello che fa per te, ma conosciamoli più da vicino.

L’arte dello shibari

Lo shibari nasce in Giappone tra il 1400 e il 1700 come forma di incarcerazione. Con delle corde, di bambù o canapa, i samurai o la polizia legavano i prigionieri seguendo l’arte marziale chiamata Hojo-jutsu. E’ soltanto verso la fine del 1800 che prende vita una nuova forma di arte, che sfrutta la legatura in termini sessuali per accrescere il piacere.


Questa tecnica, nota anche con il nome di kimbaku, è al tempo stesso meditazione, tecnica ed erotismo, si basa sulla flessibilità e sul rilassamento del corpo, donandogli armonia al tempo stesso e giocando sullo scambio di potere tra legante e legato.
Il concetto di base dello shibari è quello della costrizione erotica, un’immobilizzazione che sprigiona energia e che conduce all’ascolto.

Le corde, tutte di origine naturale come la seta, la juta o la canapa, hanno uno scopo ben preciso e i relativi nodi vengono posti in quei punti anatomici che sottoposti a pressione generano stimoli secondo l’antica tecnica dello shiatsu.

Libertà e costrizione

Shibari

Malgrado le apparenze secondo questa antica pratica non esiste mortificazione per chi viene legato, al contrario nell’armoniosa ed estetica posa che esalta le forme e la bellezza del corpo si raggiunge uno stato di piena e consapevole libertà.

Il piacere è perciò condiviso da entrambi i protagonisti del gioco erotico e, qualora fossero presenti, anche da eventuali spettatori in quelli che si sono trasformati in veri e propri spettacoli.

Senza dimenticare la sicurezza

Shibari tecniche


Non è saggio avventurarsi nella pratica dello shibari senza averne prima studiato le tecniche. Lo shibari può essere pericoloso, per questo non sono previste corde intorno al collo o costrizioni di natura respiratoria.

Conoscere il corpo è fondamentale per evitare che il piacere si trasformi in dolore o peggio la legatura possa bloccare la circolazione sanguigna o provocare danni ai tendini. Non a caso quando si inizia un corso di shibari, la prima e corposa parte è dedicata proprio alla sicurezza.

La cultura del bondage

Molto simile allo shibari, ma probabilmente più noto, è il bondage. In inglese significa schiavitù e tramite appunto la limitazione e l’impedimento dei movimenti i due attori raggiungono un intenso piacere. Un modo di fare sesso più estremo, travolgente e libero che non conosce confini, limiti o censure.

Esattamente come per lo shibari la forma più conosciuta di bondage è il rope bondage che si serve di corde, ma in questa cultura dell’erotismo non meno utilizzati sono accessori come le catene o le manette.


Esistono due versione del bondage, uno stile che ricorda e riprende le tecniche dello shibari e un altro, definito americano o western bondage, che invece se ne allontana.

Accessori Bondage

Prima di analizzare più da vicino queste tecniche diverse, mi preme ricordarti che con queste pratiche occorre avere una certa dimestichezza per non provocare l’effetto contrario, che è essenziale che entrambi i protagonisti siano consenzienti, che è opportuno non lasciare mai da sola, anche solo se per poco tempo, una persona legata e imbavagliata e di non lasciarsi trascinare, oltrepassando un limite che dal piacere sfocia nella violenza.

Bondage americano e giapponese

Abbiamo già parlato dello shibari, di cui il bondage giapponese ne ripercorre le tecniche, che si distinguono in modo importante dal western bondage. I due stili si differenziano per il tipo di legature che eseguono e anche per la lunghezza dei materiali e i materiali stessi che utilizzano.

Ma è anche l’estetica un punto di rottura tra i due stili, mentre il bondage giapponese predilige l’asimmetria e il divenire, quello americano, seguendo i criteri più propri dell’Occidente, è fusione di perfezione, bellezza e simmetria.

All’interno di questa immagine acquista una sensualità tutta particolare il corpo legato, l’intimità della pratica che produce emozioni intense, gli odori degli oggetti, il loro rumore nello strusciare i vestiti, il peso, la ruvidezza e tutte le altre caratteristiche che in questa erotica atmosfera producono sensazioni fortissime che conducono verso il piacere che non hai mai provato e che forse desideri da tanto. È tempo di scoprirlo…

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2 commenti su “Lo shibari e il bondage, Aspetti diversi dell’erotismo

  1. Alessia ha detto:

    C’è una scuola di shibari a Roma dove studiare le tecniche?

    1. Miss Cinnamoon ha detto:

      Cara Alessia, si!
      Conosco una Scuola Bondage a Roma, con un corso Shibari che spero faccia al caso tuo.
      Per i dettagli segui questo LINK

      E mi raccomando, fammi sapere cosa ne pensi 😉

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